Nel centro della piazza è visibile, infatti, un tratto di basolato del decumanus maximus, che tracciava l'asse est-ovest della città, al di sotto del quale è la cloaca massima.
Un tempo parzialmente inglobata nel cortile di Palazzo Boncompagni, la piazza deve la sua sistemazione definitiva e il suo ampliamento al periodo della dominazione francese (1811-1814), quando assunse la sua attuale fisionomia architettonica ed urbanistica, recuperando la primitiva funzione di centro della vita cittadina.
Nella piazza di ergono le due statue di Cicerone (1958) opera dello scultore Ferruccio Vecchi, e di Caio Mario (1938). A fare da sfondo è il palazzo Tulliano, costruito nel 1814 da Gioacchino Murat, re di Napoli, per ospitare scuole che formassero le giovani generazioni alle letture classiche e, contemporaneamente, alla chimica applicata.
Il complesso architettonico di Palazzo Boncompagni chiude ad angolo retto la Piazza. L'aspetto attuale dell'edificio risale ai primi dell'Ottocento. Sulla facciata di sinistra, a due ordini di finestre, c’è lo stemma della città e subito al di sotto un'iscrizione latina dedicata a Carlo III di Borbone, a ricordo dell'operato del sovrano in favore della città. Ai lati dell'iscrizione sono visibili i busti di Vittorio Emanuele II e di Giuseppe Garibaldi.