Affreschi risalenti all'VIII-IX sec., la datazione MC sull'iscrizione della campana maggiore, la documentazione dei Regesti dell'Abbazia di Montecassino, che parlano di una donazione da parte di Giovanni di fu Lando nel 1104, attestano l'antichità della chiesa e ne ricordano la continuità con il culto pagano. Fu residenza del vescovo di Sora. Danneggiata dal terremoto del 1654, la chiesa fu restaurata e rimaneggiata. L'interno, barocco, è a croce latina a tre navate con cappelle laterali e volte a crociera. S. Michele è custode di numerose opere di prestigio, in particolare qui si può ammirare, sull'altare maggiore, la grande tela del Cavalier d'Arpino raffigurante l’Arcangelo Michele vittorioso su Lucifero e sulla volta dell'abside la maestosa figura del Padre Eterno. Dello stesso artista, sono L' Annunciazione, Tobia e l'Angelo, Il Martirio di S. Pietro, e le Stazioni della Via Crucis.
Di notevole livello artistico è la Croce stazionale di Scuola Toscana (sec. XIV), nella navata destra. Nella Sacrestia una tela ad olio, attribuita a Francesco Curia, imitatore del Caravaggio, rappresenta Il Battesimo di Gesù. Infine, la Madonna con Bambino del pittore secentesco Dionigi Ludovisi. Da notare è l'organo realizzato nel '700 e opera di Michele Stolz sono il Battistero e il pulpito in legno di noce con sei putti a rilievo sostenuti da un'aquila. Michele Stolz, lo scultore in legno, tirolese (1725-1779) che operò lungamente in Arpino, è sepolto sotto l'altare del Sacro Cuore in questa Chiesa.