La sua posizione dominante offre una vista panoramica sull'intera pianura di Sora. Per raggiungere la chiesa, si affronta un suggestivo percorso a piedi composto da oltre 400 gradini in pietra. Sul retro dell’edificio, un sentiero conduce direttamente al Castello di San Casto, aggiungendo ulteriore fascino al luogo.
Edificata nel XVI secolo, la chiesa presenta un’unica ampia navata e ha subito numerosi interventi di restauro nel corso dei secoli. Un primo significativo intervento risale al 1861, ma poco dopo il completamento dei lavori, l’edificio venne occupato dai soldati piemontesi, che lo liberarono solo nel 1865. Nel 1867 furono avviati nuovi restauri e ampliamenti, finanziati grazie alla vendita dei voti in oro e argento e al contributo generoso dei fedeli.
Nel 1909, la chiesa accolse una preziosa statua della Madonna delle Grazie, divenuta oggetto di profonda devozione. Ogni anno, durante le celebrazioni pasquali, la statua viene portata in processione fino alla Chiesa di Santa Restituta, per poi fare ritorno al santuario il lunedì di Pasqua.
Gli interni della chiesa sono arricchiti da pregevoli decorazioni. Nel 1951, la navata fu adornata con dipinti realizzati dal pittore sorano Aristodemo Giacchetti, in collaborazione con il nipote Augusto Giacchetti e Clemente Cristini. Tra le opere spiccano la raffigurazione dello Spirito Santo sopra l’altare maggiore, simboli cristiani come la barca di Pietro con vela e monogramma di Cristo, la colomba con il ramoscello d’ulivo, l’ancora, l’arca e l’arcobaleno.
Un ulteriore tesoro artistico è rappresentato da un affresco del XVIII secolo, attribuito a un autore anonimo, che raffigura la Madonna del Monte Carmelo, custodito con cura all’interno del santuario.