Il Castello, le cui parti più antiche risalgono al XIII secolo, prende il nome dal re di Napoli, Ladislao I (1376-1414) della dinastia Durazzo d’Angiò, che qui, secondo fonti antiche, trasferì per un certo periodo la sua corte.
Nei secoli successivi il Castello, abbandonato, subì distruzioni e ricostruzioni, finché dal XVIII secolo e per tutto l’Ottocento diventa uno dei più grandi lanifici di Arpino di proprietà della famiglia Ciccodicola. Con la crisi dell’industria, nel Novecento, il Castello diventa sede di un Istituto per gli orfani dei lavoratori, poi Ospedale militare ed infine Istituto Tecnico Industriale per Chimici fino al 1985, anno in cui l’Amministrazione Provinciale di Frosinone, dopo l'acquisto, avvia i lavori di recupero per destinarlo a sede espositiva della Donazione e a centro congressuale, con scopi di valorizzazione culturale e turistica.
Il castello è sede della Fondazione intitolata ad Umberto Mastroianni, uno degli artisti più eclettici e geniali del XX Secolo, che nasce intorno ai primi anni settanta, con l’idea di attuare importanti iniziative artistiche di respiro internazionale per la promozione della scultura monumentale.
Presso il Castello di Ladislao è possibile visitare la Donazione Mastroianni composta da 81 opere, alle quali se ne sono aggiunte altre, rappresentative dell’intensa carriera artistica del Maestro, dagli anni della formazione avvenuta attraverso lo studio dai modelli classici, all’elaborazione, a partire dagli anni ’40, di uno stile squisitamente personale. Al fine di valorizzare figure importanti e significative della famiglia Mastroianni, sono allestite anche le sezioni dedicate a Domenico e Alberto Mastroianni; I Mastroianni e il Cinema: Marcello e Ruggero; I Mastroianni ceramisti: Arcangelo, Felice, Vincenzo ed Emilio.
La sezione Arti Moderne raccoglie le opere sia degli artisti ai quali la Fondazione ha dedicato delle mostre personali sia degli artisti più rappresentativi della provincia di Frosinone: V. Balsamo, G. Carboni, E. Carmi, L. Dall’Olio, F. Gismondi, V. Grinberg, F. Ippoliti, S. Lancioni, A. Lombardi, A. Loreti, G. Martinelli, V. Miele, A. Mirò, F. Rea, G. Riccardi, M. Romani, I. Scelza, ed altri.